Sicuramente l’umidità è un’acerrima nemica di qualsiasi abitazione o luogo di lavoro, soprattutto perché compromette la qualità della vita.
In più, causa odiose muffe, impossibili da mandar via in modo definitivo, a meno che non si decida di sostituire i serramenti.
Se il tasso di umidità scende al di sotto del 40-45% e supera il 50-55%, allora è giunto il momento di cambiare gli infissi, altrimenti la situazione potrebbe diventare insostenibile.
L’odore di muffa è il primo sintomo che l’ambiente soffre di problemi di umidità. Di solito, si può accompagnare a macchie di bagnato sui muri e alla condensa sui vetri. Addirittura, alcune reazioni allergiche di tipo respiratorio potrebbero essere causate proprio dalle spore delle muffe.
A seconda della causa, possiamo classificare diverse tipologie di umidità:
Per garantire la corretta traspirabilità delle superfici, senza compromettere la salubrità dell’ambiente interno, si possono usare diverse soluzioni, come ad esempio intonaci termoisolanti o pitture anti muffa. Inoltre, si possono anche eseguire interventi più complessi per favorire l’impermeabilizzazione del tetto e delle pareti e delle tubature.
Gli infissi hanno un ruolo cruciale per assicurare un ottimo isolamento termo-acustico e preservare la casa dagli agenti atmosferici.
Le finestre in PVC possono essere dotate di windAIR, un sistema di microventilazione perimetrale che garantisce l’efficientamento energetico dell’abitazione. Questo speciale serramento è completamente invisibile e consente di avere un ricircolo d’aria in casa, grazie ad un’apertura di soli 6 millimetri lungo tutto il perimetro dell’infisso.
In questo modo, i vapori si disperdono velocemente e si abbatte la formazione di odiose muffe interne. Inoltre, l’apertura ridotta dell’anta impedisce l’ingresso dell’acqua anche in presenza di temporali.